Consigli di lettura
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Consigli di lettura

L'ALEPH

Una raccolta di racconti nella quale vengono toccati tutti i temi importanti dell’esistenza umana: la morte – l’eternità – il tempo – il destino – la pazzia. Tutti raggruppati nel consueto modo elegante e con una scrittura coinvolgente che ci trasporta prima in città immortali a dialogare con Omero, poi a camminare nella casa del minotauro, infine nel ricordo che affiora e scompare di un eroico soldato. A completare il tutto proprio l’Aleph che ne è il simbolo per eccellenza. Ciò che riunisce ogni cosa.

Una lettura impegnativa, in cui bisogna tenere alta la concentrazione, ma che merita tutto il tempo dedicato.

L'anno della clessidra orizzontale

Un libro irriverente! Questo l’aggettivo che più si adatta a questo sorprendente testo dell’abile penna di Ciponte. Un’idea fantastica e surreale quella del libro: un uomo si addormenta la sera di capodanno, salta l’appuntamento della mezzanotte con i suoi amici e quando si sveglia è il giorno successivo. Ma un giorno, e un anno, che non sembra esserci mai stato però.

Ecco allora che Riente, il protagonista di questo fanta filosofico romanzo, si dibatte tra domande senza risposta, si aggira tra individui e situazioni oniriche, tanto che nessuno sembra rendersi conto se l’anno nuovo ci sia realmente stato oppure no.

La sua indagine sull’anno svanito favorisce dialoghi irriverenti, politicamente scorretti e controcorrente, personaggi dai nomi singolari ed estremamente identificativi, lezioni di yoga per fedeli amici a quattro zampe e una carrellata di situazioni e dialoghi che portano nell’unica direzione possibile: una critica mai velata della nostra società fatta di apparenze e clichè.

Il tempo per dire le cose finché è possibile farlo!

BAR SPORT

  Una malinconica e surreale raccolta di racconti di uno dei più geniali autori che abbiamo oggi in Italia. Episodi di vita di un bar di provincia, in cui ricordi di un tempo che non c’è più ci fanno capire, attraverso personaggi comici o vere macchiette, quanto poco sia cambiato in realtà.
Era il 1976 all’uscita di questo piccolo saggio sull’umorismo, ma i personaggi li possiamo ritrovare ancora oggi, specie in provincia. Lo sparaballe, i racconti di calcio improbabili, le conquiste femminili sbandierate e mai avvenute… tutto è rimasto invariato. Forse solo la Luisona ha smesso di essere esposta, segno di un tempo ormai decaduto ma vivo nello spirito dei personaggi.
Ma il bar sport in Italia è un’istituzione che non morirà mai.

I RACCONTI DI PIETROBURGO

Un classico immancabile nella biblioteca di un lettore. Mi sono avvicinato a questo testo in modo curioso e in parte mi ha soddisfatto. “Il cappotto” e “Il ritratto” sono racconti che devono far parte del bagaglio di un lettore e non deludono le aspettative. “Il naso” è surreale in maniera esagerata ma scritto divinamente bene. “Memorie di un pazzo” e “La prospettiva Nevskij” mi hanno lasciato poco, anche se di quest’ultima le descrizioni sono davvero notevoli e molto lunghe. Tipico di un testo del 1842, di un’altra narrativa rispetto a oggi, ma che conserva intatto il suo fascino. Un testo entrato di diritto nella storia della letteratura.

Canto di Natale

L’immancabile lettura di Natale.

Il libro che da un secolo e mezzo incanta i lettori di innumerevoli generazioni e che ha dato vita a molteplici rivisitazioni, film, spettacoli teatrali e svariate rappresentazioni, creando anche una moda nel gergo comune. Personaggi che sono diventati luoghi comuni, modi di dire e stereotipi che ci accompagnano quotidianamente. Molto interessante è la genesi del più famoso scritto sul Natale, partorito da Charles Dickens al posto di un articolo di denuncia sullo sfruttamento minorile nelle fabbriche dell’Inghilterra dell’età vittoriana. Un testo di denuncia sociale bilanciato dai sentimenti di fratellanza e solidarietà che contraddistinguono le pagine del libro.

Una recensione completa del libro la puoi leggere qui.

Il Natale di Poirot

Il Natale, tempo di buoni propositi, di amore e fratellanza, di famiglie che si ritrovano dopo mesi di separazione. Uno spirito di bontà che si adatta perfettamente a un libro giallo. Tutti i grandi autori del genere hanno inserito un omicidio in questo periodo dell’anno e non poteva certo fare eccezione la regina del delitto che, per bocca del suo amato/odiato Poirot, ce lo spiega con fredda logica.

«C’è molta ipocrisia a Natale, pour le bon motif, ma ipocrisia, e lo sforzo per essere buoni crea un malessere che può degenerare, i nervi sono sottoposti a dura prova.»

Ecco quindi che la forzata riunione può essere l’occasione per un buon delitto, magari in una bella casa di campagna isolata, con motivi di risentimento che ampliano il ventaglio dei sospetti e con più colpi di scena nella migliore tradizione del giallo. Ma per la sua “fabbrica di salsicce”, come chiamava la Christie la sua produzione letteraria, la vecchia “Zia Agatha” ci riserva sempre una sorpresa; in questo caso un bel delitto commesso in una stanza chiusa. Il classico dei classici.

Ma come sempre le celluline grigie dell’investigatore belga avranno la meglio sull’astuto assassino.

L’autrice però non bara, bensì ci fornisce tutti gli indizi, come il vago senso di dejavu del povero maggiordomo Tressilian, che al di là della sua miopia ci vede benissimo.

La mia rivoluzione L'autobiografia.

Le biografie sportive – meglio se autobiografie – sono da sempre libri di successo e, ammettiamolo, anche molto interessanti. “Open” di Agassi è forse l’esempio più lampante.

Sulla scia di quel libro molto altri ne sono stati realizzati con fortune alterne. Questo di Johan Cruyff non è a mio avviso un libro tra quelli più riusciti. Non tanto per la storia di un uomo che ha realizzato imprese eccezionali, ma proprio per la forma narrativa usata. Un libro che ho trovato discontinuo nella sua struttura, quasi una sorta di diverse interviste giornalistiche assommate una all’altra, ma senza una vera coerenza narrativa o di stile. Il libro risente quindi della mancanza di una narrazione che amalgamasse meglio le esperienze vissute, con meno salti temporali e più aneddoti calcistici.

Resta comunque un libro interessante se avete amato il calciatore, il personaggio, l’allenatore e il “calcio totale”. Per approfondire la storia di un uomo che questo sport lo ha davvero cambiato.

Gli arancini di Montalbano

Se amate il personaggio più famoso di Camilleri e volete un libro dalla scrittura vivace, frizzante, leggero e ironico, allora questa raccolta di racconti del commissario più famoso d’Italia fa per voi.

Se più che leggere i libri di Montalbano avete seguito la serie televisiva (ottima per qualità), allora sarete incuriositi dal fatto che da molti di questi racconti sono tratti episodi della serie, a partire proprio dal titolo della raccolta: i famosi, amati e fin troppo imitati arancini siciliani.

Una prosa efficace e diretta, condita dalla geniale invenzione di un siciliano comprensibile a tutti e che ormai è diventato un vero patrimonio nazionale. Una chicca: troverete anche una trovata metanarrativa in un paio di racconti, un espediente che ho sempre adorato e che ho utilizzato qualche volta anche io. Un libro leggero e divertente da leggere e rileggere.

Terradivina

Un libro che ho avuto l’onore di presentare ben due volte definendolo un “On the road enologico”, una formula veloce per una locandina o un post social. La brevità dei messaggi, che la nostra società in pratica ci obbliga a usare, ci fa perdere però sempre qualcosa di importante.

Leggendo Terradivina di Riccardo Corazza, edito da Les Flâneurs edizioni, non bisogna commettere l’errore di consideralo un libro sul vino, semmai un testo che parla anche di vino, ma quest’ultimo fornisce lo spunto per discorrere degli uomini che realizzano quel miracolo alcolico, di quelle terre nelle quali affondano le radici quelle piante magnifiche e pressoché eterne che sono le vigne, della sinergia tra Uomo e Terra e delle storie intrinseche dell’uno e dell’altro.

Ma è anche, forse soprattutto, un libro di riscoperta di se stessi tramite un viaggio lungo più di un anno.

Un uomo, un’automobile (la fidata Grace), i suoi pensieri come colonna sonora che ci accompagnano di cantina in cantina, di assaggio in assaggio, di paese in paese, di regione in regione, per comprendere se stessi grazie al vino e alle persone incontrate lungo il cammino.

Aprendo gli occhi alla fine del viaggio ci si scoprirà diversi, come nella migliore tradizione narrativa del “viaggio dell’eroe”, consapevoli, come ne è l’autore citando un piccolo capolavoro cinematografico che adoro, cioè Elizabethtown, che un fiasco non deriva mai dalla mera ricerca del minimo indispensabile.

Vale per il vino, vale per i libri, vale per la nostra vita.

Se poi siete curiosi o lo è il vostro palato, troverete molte descrizioni di vini eccellenti, assaggi di croccantezza, sapidità e persistenza, sentori tipici di bosco, di pesche tabacchiere che faranno implodere la vostra mente nella voglia di provarli.

Leggete questo libro con un buon sottofondo musicale, io ho usato un live di John Mayer (live Los Angeles 2010), ma seguite pure i consigli dell’autore stesso che ha creato un playlist per l’occasione, del resto che la competenza per i buoni testi e ottimi vini passi anche per eccellenti scelte musicali non mi sorprende affatto. Jeff Buckley, Doors, Beethoven, Nirvana, Pink Floyd e, come dice l’autore, per mettere sempre tutti d’accordo basta citare Dark side of the moon e tutti si acquietano.

Suggerimento che mi trova d’accordo.

Non è il tuo nome

Essere “senza nome” significava, in tempi passati ma non troppo lontani, un modo gentile per non usare la parola “bastardo”. Figlio illegittimo per la legge e l’anagrafe.

A una prima lettura il libro sembra parlarci di questo, di cosa vuol dire essere un figlio illegittimo nato alla fine della guerra e convivere con questo peso negli anni Cinquanta e Sessanta di un Italia borghese e bigotta. Se poi la sfortuna, o la volontà dell’autrice, colloca il personaggio nella provincia umbra allora il peso è più grave, lì dove i cambiamenti sono più lenti, dove la vita rurale e dura dei contadini ha la meglio sul buon senso o la tenerezza.

Una realtà dove un fratello trattiene le lacrime per una sorella disonorata e indossa la maschera del disprezzo per piangere da solo, senza che due donne possano vederlo.

Ma il libro che l’autrice ci presenta è molto più variegato e ci narra di una donna forte che combatte e sopravvive in un ambiente ostile sfidando pregiudizi e pettegolezzi che lastricheranno la sua vita.

Così come è un testo che ci parla della pietà e dell’amicizia, del tendere una mano a chi ne ha bisogno.

Infine, è la storia di riscatto per arrivare a vivere la vita che si è scelti, anche contro tutto e tutti.

Sullo sfondo le cittadine di Trevi e Montefalco, due chicche dell’Umbria che ben conosco e in cui ho rivisto campi e vigneti a me familiari. 

Foto in evidenza di Aaron Burden – License by Unsplash – Free use

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